Dal 14 al 22 maggio 1994 inizieranno ad Orte, città natale del grande pioniere del cinema Filoteo Alberini, le prime celebrazioni in vista del centenario della nascita del cinema. Com’è noto, nel dicembre del 1895 anche Alberini, come Lumière, brevettò il suo Kinetografo. Il 14 maggio ad Orte sarà scoperta una lapide ricordo nella casa natale del grande cineasta e nel cinema che porta il suo nome sarà allestita una mostra e seguirà una proiezione di film realizzati o prodotti da Filoteo Alberini. José Pantieri (promotore dell’iniziativa, unitamente al Comune di Orte, terrà un conferenza introduttiva.

Il centenario del cinema coincide, in un certo modo, con i miei trentacinque anni di attività culturale professionale.
Pertanto ho pensato di festeggiare i due avvenimenti con un omaggio ad uno dei più importanti pionieri del cinema italiano e mondiale: Filoteo Alberini.
Ci sono stati, in questi anni, diversi personaggi che hanno attratto particolarmente la mia attenzione di studioso e di storico: il primo fu Buster Keaton. Poi numerosi altri che, pur non avendo il suo valore, sono stati per me motivo di ricerche, per una serie di circostanze, spesso legate al desiderio di scoprire o di riscoprire, in forma originale e con materiali inediti, personaggi, aspetti e momenti inesplorati o dimenticati del cinema e dello spettacolo: così è stato per Mario Bianchi (Monty Banks) e per i comici italiani del cinema muto (Polidor, Robinet, Cretinetti ecc.), così per i divi, le dive, i registi del cinema muto italiano: da Lyda Borelli a Renato Visca, da Enrico Guazzoni a Romolo Bacchini e tanti altri.
Di Filoteo Alberini sono già molti anni che me ne occupo, assieme agli amici e collaboratori del M.I.C.S. (già noto come C.S.C.TV – Centro Studi Cinetelevisivi). A tale proposito ricordo quanto noi abbiamo fatto per questo illustre personaggio nella IV edizione della Settimana Internazionale del Cinema Muto a Roma, nel 1985, presso l’Istituto Giapponese di Cultura.
Fu in quell’occasione che furono esposti, per la prima volta in assoluto, una certa quantità di documenti riguardanti l’attività di questo grande pioniere ingiustamente trascurato e sottovalutato (sopratutto da chi di dovere, cioè dagli Enti pubblici ufficiali e governativi). È quindi bene ricordare adesso quanto mi scrisse un suo nipote, Ermete Santucci, il 23 febbraio 1985:
“Ho letto la scorsa settimana su Cinema d’oggi della sua iniziativa per celebrare i 90 anni del cinema italiano. Poiché ho visto che Lei è uno dei pochissimi italiani che ha ricordato Filoteo Alberini, mio zio, in quanto figlio di una sorella, avrei piacere di avere un’incontro con lei (…)”.
Così, dopo una serie di incontri-interviste con questo nipote di Alberini (e poi anche altri parenti e conoscenti) che ho potuto raccogliere notizie e documenti ed ho approfondito la conoscenza su questo straordinario personaggio.
Tutto questo però, nell’ambito di una impresa molto più vasta e complessa, mirante a riscoprire e a valorizzare, non solo Albertini, ma anche l’apporto di tanti altri cineasti ingiustamente dimenticati e sottovalutati.
Fra questi ricordo il grande regista Enrico Guazzoni (il cui vero cognome era Guazzone) che iniziò a lavorare nel cinema proprio grazie ad Alberini perché, precedentemente faceva il disegnatore e il decoratore. Ricordo anche, con piacere, Romolo Bacchini (il cui vero cognome era Bachini) altro personaggio importante, ma tuto da riscoprire perché fu: musicista di talento, autore, attore, regista e produttore… Guarda caso anche lui iniziò a lavorare nel cinema con Alberini quando fu chiamato, per un certo periodo, ad effettuare i commenti musicali “dal vivo” dei film muti proiettati a Roma nel cinema Moderno.
(…)
José Pantieri
Roma, Maggio 1994