
Parigi, agosto 1963.
Questo semplice abbozzo sulla figura e l’opera di Buster Keaton, non ha alcuna pretesa, se non quella di servire ad iniziare lo studio su uno dei più grandi e dei più complessi “maestri” del cinema comico.
Per troppo tempo l’opera di Keaton è stata sottovalutata, giudicata impropriamente e con superficialità. Soltanto oggi viene data la possibilità di rivedere e riesaminare i suoi film che finalmente appaiono anche agli occhi degli sprovveduti come l’espressione più valida e più efficace di una comicità, che è tipicamente cinematografica.
Indubbiamente la sua opera (periodo muto) è fra le più interessanti ed importanti della storia del cinema. Auguriamoci quindi che ci sia data la possibilità di vederla e rivederla incessantemente perché nell’interno di essa, sono certo, sono contenuti tutti i segreti della difficile arte comica cinematografica.
Potremmo quindi riprendere, con un maggior approfondimento, il nostro studio, che fino ad ora ci è costato particolari difficoltà.
Auguriamoci anche che l’opera di Keaton serva come esempio alle nuove generazioni, per distinguere gli autentici valori di un’arte in decadenza, sopraffatta da interessi di natura commerciale e politica, perché possa presto rinascere più vitale e meravigliosa, ridando al mondo quei momenti di spensierata felicità di cui abbiamo tanto bisogno.
José Pantieri
(dalla premessa del volume L’originalissimo Buster Keaton)