
Famiglia “storica” del cinema “napoletano”, italiano ed internazionale, ma anche per interessanti particolarità.
Dunque vediamo Nicola Notari (Napoli 1875-1955) ex pittore, fotografo, nel 1900 amplia il suo laboratorio, specializzandosi nella stampa, titolatura e coloritura manuale con aniline di film e pellicole cinematografiche.
Nel 1902 sposa Elvira Coda e nel 1908 fonda la Films Dora (dal nome della figlia) con la quale inizia a realizzare una serie di brevi documentari. Elvira, soggettista, attrice e regista, riduce per lo schermo una lunga serie di drammi “napoletani”. Dal 1911 in poi le loro produzioni ottengono un crescente successo, soprattutto in America, tra gli emigrati italiani, e nella regione Campania, dove vivono e lavorano, assieme al figlio Eduardo, interprete di numerosi film (il famoso Gennariello) e collaboratore della famiglia.
Di conseguenza, le “particolarità” cui accennavamo prima, si possono così riassumere: un tipo di lavoro pioneristico e artigianale di grande interesse storico; la valorizzazione della cultura “napoletana”; la donna-autore-regista del primo cinema; il rapporto Italia-Usa attraverso gli emigranti; il bambino-interprete principale; e altre interessanti tematiche da indagare e sviluppare. Ci preme poi ricordare, in finale, i loro graziosi, simpatici, originali e brevissimi “arrivederci” che, colorati a mano e con molta fantasia, salutavano gli spettatori al termine di ogni spettacolo.
(dal programma della XV Settimana Internazionale del Cinema Muto, Roma 1996)
Nella foto sopra, dietro a Pantieri e Giuliana Notari, una delle apparecchiature utilizzate dai Notari cedute (vendute) al Museo: trucca per riprese cinematografiche di titoli, didascalie ed effetti speciali.