Da tempo avevamo in mente di rendere omaggio a quel poeta, ricercatore ed inventore di nuovi linguaggi cinematografici qual’è appunto Abel Gance, non sufficientemente noto ed apprezzato in Italia che, al di là del famoso Napoleon, ha un posto importante nella storia del cinema. Questo anche in linea con la nostra politica culturale europea che, da anni, sosteniamo in forma prioritaria.
Siamo dunque lieti di essere stati i primi (o fra i primi) a dare rilievo a questo maestro del cinema in occasione del centenario della nascita.
José Pantieri 1989
Sopra, edizione speciale Abel Gance, con bio-filmografia a cura di Roberto Chiti.
Programma
Roma, Fiera di Roma, 12/17 Dicembre 1989
Quello che distingue, inequivocabilmente, questa nostra grande retrospettiva, da quelle organizzate da altri, magari con maggiori mezzi economici e pubblicitari, sono diversi fattori essenziali: la grande quantità di film d’epoca presentati nell’arco di una settimana; l’esclusività — a livello mondiale — di molti di questi film; la particolare attenzione rivolta alla produzione italiana ed europea ed il fatto, non trascurabile, che tutto il patrimonio filmico presentato è stato ritrovato, restaurato e conservato unicamente dal Museo Internazionale del Cinema e dello Spettacolo sezione del Centro Studi Cinetelevisivi (C.S.C.TV.) ed è introvabile in qualsiasi altra parte del mondo.
Anche in questo noi ci distinguiamo, tranquillamente, da ogni altra iniziativa nata in questi ultimi anni sulla scia della nostra spinta culturale pilota e quindi, anche per questo, forse, è un’occasione da non perdere.
Per il momento, quello che conta per noi, non è tanto la perfezione tecnica del singolo documento (in certi casi ci vorrebbero nuovi titoli, stampe migliori ecc.) che avremmo potuto forse ottenere se avessimo avuto maggiori mezzi economici a disposizione, ma è la necessità urgente di riuscire a «salvare il salvabile» in tempi brevi e nella maggiore quantità possibile. Perché sappiamo, purtroppo, che questo patrimonio ha i giorni contati e che forse mai tutto si potrà salvare… È stata quindi una scelta forzata e ci auguriamo che sia compresa e condivisa dal pubblico.
1° giorno: inaugurazione
Da tempo avevamo in mente di rendere omaggio a quel poeta, ricercatore ed inventore di nuovi linguaggi cinematografici qual’è appunto Abel Gance, non sufficientemente noto ed apprezzato in Italia che, al di là del famoso Napoleon, ha un posto importante nella storia del cinema. Questo anche in linea con la nostra politica culturale europea che, da anni, sosteniamo in forma prioritaria.
Siamo dunque lieti di essere stati i primi (o fra i primi) a dare rilievo a questo maestro del cinema in occasione del centenario della nascita.
Parallelamente abbiamo voluto accostare l’omaggio ad un’altro pioniere più sconosciuto e tutto da riscoprire che risponde al nome di Bob (Nino Martinengo) attore, regista, produttore italiano dei primi anni del cinema muto, del quale presentiamo, in esclusiva mondiale, un film che sembra sia l’unica testimonianza filmica rimasta sino ad oggi. Ciò rientra perfettamente nella nostra scelta, minuziosa, difficile ed affascinante, ricerca che portiamo avanti con tanta passione da trent’anni…
2° giorno: le origini
Forse non tutti si rendono conto quanto sia difficile, oggi, ritrovare un documento filmico di questo periodo, poco noto al vasto pubblico. È questo un momento molto importante e siamo certi, quindi, che sarà di particolare interesse, per tutti coloro che, come noi, provano una grande emozione nel vedere o rivedere «un mondo» ormai irrimediabilmente lontano che, a tratti, possiede i sintomi del leggendario…
Non si deve poi dimenticare che proprio in questi anni il nuovo linguaggio del cinematografo si formò e si sviluppò con tanto successo internazionale. Ed è quindi indispensabile conoscere ed esaminare attentamente questo periodo di produzione filmica se si vuole avere una vera e seria conoscenza della storia del cinema…
3° giorno: anni dieci
Gli anni dieci sono importanti per lo sviluppo del cinema e per quello italiano e francese in particolare.
Sono gli anni che hanno segnato il successo e l’affermazione della produzione di queste due nazioni e quindi crediamo che poter confrontare la produzione di quegli anni, con quella degli altri paesi, sia utile a comprendere i motivi che hanno segnato questo successo a livello mondiale. Purtroppo, l’arrivo della Prima guerra mondiale rallentò tale primato, spostandolo poi, ad altre nazioni.
4° giorno: gli anni venti
Questo, per il cinema «silenzioso» è il momento più vitale che si concluderà verso la fine del decennio con l’introduzione, quasi inevitabile, del «sonoro»…
5° giorno: il reale
Per «reale nel cinema» si intendono non soltanto i documentari e i reportages (che comunque sia rappresentano un’importante ed affascinante mondo di immagini da esaminare) ma anche quei film «a soggetto» che si ispirano, in qualche modo, ad avvenimenti ed ambientazioni «reali».
6° giorno: il fantastico
Georges Méliès è stato, forse, il primo grande autore cinematografico a sbizzarrirsi nell’invenzione fantastica. Ma per «fantastico» non si intende solo il film «a trucchi» ma un mondo di invenzioni, di gags, di poesia e di sogni che trova nel mezzo cinematografico il terreno più consono per ispirarsi con la massima libertà, quindi si può dire che è anche «il cinema della libertà», dove l’immaginazione trova innumerevoli possibilità espressive per svilupparsi e «concretizzarsi» in immagini apparentemente «reali».
La Mostra Museografica ed Iconografica
Incontri internazionali di studio: Cinema e pubblicità; Collezionisti e cineteche.
Trent’anni di lavoro, di appassionate ricerche, di studi rigorosi. Trent’anni di gioie, di dolori e di speranze. Trent’anni di fatiche, di perdite di tempo e di denaro…
Quanti pensieri corrono nella mente, quanti esami, quanti bilanci. Risultato: migliaia di film, in gran parte unici al mondo; migliaia di fotografie, di documenti d’epoca; montagne di ricordi, di cimeli, di curiosità della storia del cinema e della cultura. Poi ancora, libri, ricerche e saggi, pubblicati e non, conferenze e manifestazioni un po’ ovunque e a tutti i livelli, proiezioni, mostre e mille altre iniziative. Schermaglie intellettuali e polemiche, stimolanti o provocanti, per tentare di cambiare, smuovere e rivitalizzare ciò che appariva stantio, ammuffito e morente (chi ha occhi per intendere e vedere non ha bisogno di grandi sforzi per capire…). Qualche cosa sembra essere cambiato, ma non tutto, purtroppo, ci sono ancora molte sacche di resistenza, di ostacoli, di opposizione… Non si vuole e non si può fare un bilancio di questi anni spesi per la cultura e per il cinema, ma si vuole riflettere un’istante. Valeva la pena fare tutto questo?
José Pantieri (Dal programma della 8ª settimana internazionale del cinema muto, Roma 12/17 dicembre 1989)