
Sembra una cosa da ridere ma gli italiani non conoscono la storia delle origini del loro cinema. Conoscono sì, superficialmente, vagamente qualche nome o qualche titolo, qualche immagine o, nei casi più fortunati, anche alcuni film; ma sostanzialmente anche i più eruditi non ne hanno sufficiente nozione. Ma intendiamoci, la stessa lacuna riguarda anche, purtroppo, altre nazioni.
Ciò premesso crediamo di fare cosa utile nel pubblicare questa ricerca che vuole essere in qualche modo un contributo per la diffusione e la conoscenza, seppure parziale e provvisoria, di una cinematografia da riscoprire e rivalutare. Non a caso le produzioni italiane furono con quelle francesi e qualche altra, agli albori del cinematografo, quelle che contribuirono maggiormente, sia sul piano artistico e tecnico sia anche su quello della diffusione commerciale e spettacolare, allo sviluppo della cinematografia. Non centinaia ma migliaia di film vennero realizzati in Italia nei primi anni del secolo e di tutto questo solo una minima parte è rimasta conservata in qualche archivio o in qualche cineteca. Noi siamo felici e orgogliosi di aver raccolto, forse in quantità maggiore, tale patrimonio che va oltre i film a soggetto (con attori e intreccio spettacolare) per arrivare al documentario di vita quotidiana o al reportage di avvenimenti che ebbero e che hanno un peso più o meno grande nella storia.
Quest’Almanacco è una prima raccolta di materiali sistemati e ordinati per dare una visione generale di questo particolare importante momento della nostra cinematografia del passato e vuole essere soprattutto uno stimolo ad andare avanti in questa ricerca e particolarmente a ritrovare o a « scovare » tutto quello che ancora c’è di smarrito o di nascosto su questo argomento per definire un mosaico estremamente affascinante ma ancora assai incompleto.
La prima parte è una veloce panoramica di carattere storico e critico sulla nostra cinematografia dal 1895 a gli inizi del « sonoro » (tratta da saggi pubblicati alcuni anni or sono) che può dare un’idea di base su questo inesplorato argomento, mettendo in luce, almeno nelle parti essenziali, gran parte dei motivi e dei protagonisti che caratterizzarono quella stagione cinematografica senza abbandonarsi nella esaltazione dei nomi di cineasti e titoli di film più noti e celebrati, soffermandosi invece su quelli che sicuramente meriterebbero una maggiore attenzione e uno studio più particolareggiato.
La seconda parte di schede bio-filmografiche tenta di approfondire più dettagliatamente una buona parte dei cineasti attivi in Italia nel cosiddetto periodo muto di cui si è potuto recuperare delle notizie attendibili e un’immagine fotografica. Naturalmente non abbiamo potuto menzionare tutti e ci siamo sforzati di comporre le schede nella maniera più esauriente e rigorosa nei limiti che lo spazio ci consentiva.
La terza parte, ancora più specializzata, affronta (per la prima volta nella storiografia cinematografica) un argomento insolito e inesplorato come quello delle Case più o meno importanti e vitali che produssero in Italia film a soggetto e documentari di vario genere. Ci sono tutte, eccettuate alcune (a dir la verità poche) di rilievo minore delle quali il curatore non ha potuto reperire notizie esaurienti. Di ognuna di esse, con dovizia di particolari, talvolta inediti, è riportata la data della sua fondazione, chi l’ha fondata ed i nomi dei registi, degli autori, degli operatori, degli scenografi e delle « stelle » che lavoravano per quel marchio. Sono citate inoltre le pellicole di maggiore importanza realizzate da ciascuna delle Produttrici in quegli anni eroici che portarono il cinema italiano alle più alte vette del prestigio e della popolarità. Si tratta dunque di una « chicca » che interesserà tutti coloro che si occupano della Settima Arte non soltanto professionalmente e che troveranno in codesto elenco ragionato di consultazione le vicende gloriose e nel medesimo tempo curiose del cinema muto italiano.
Ci è sembrato giusto nella quarta parte dare voce ad alcuni dei protagonisti di quell’avventurosa e incredibile stagione delle origini dell’arte cinematografica che in Italia, in ruoli diversi, svolsero la loro attività. Abbiamo selezionato le loro testimonianze (dirette o indirette) da alcuni periodici d’epoca e la scelta, come succede sempre in questi casi, è stata piuttosto ardua e contrastata perché della grande quantità di testi che avrebbero sicuramente potuto essere inseriti in questa breve antologia, per motivi di spazio, siamo stati obbligati a stampare solo una parte.
Bisogna considerare che all’epoca, contrariamente a quanto succede oggi, i cineasti non avevano nei giornali (anche quelli specializzati) un adeguato spazio per esprimere la loro personalità artistica e operativa e quindi questa raccolta può assumere un interesse particolare.
Tutto questo ravvivato da un notevole numero di fotografie e disegni in gran parte inediti che, ci auguriamo, possano meglio completare questa nostra fatica.
Ora ci domandiamo se tanto lavoro e tante ricerche potranno raggiungere, almeno in parte, gli scopi prefissi e cioè sollecitare da un lato l’opinione pubblica verso questo trascurato settore, dall’altro quello di dimostrare ancora una volta, se ci fosse ancora un’ombra di dubbio, che la storia del cinema, della cultura, del costume, dell’arte è veramente tutta da rifare perché volere o non volere, credere o non credere, chi non conosce il cinema del passato non può dire di conoscere il cinema, ne tanto meno di avere una base culturale adeguata ai tempi e alle proprie necessità, il cinema delle origini deve essere conosciuto non solo e non tanto a livello di notizia e di documentazione ma deve essere soprattutto « visto e rivisto » così come si vede o si rivede una qualsiasi opera d’arte o « creazione visiva » che rientrano nel nostro bagaglio indispensabile di conoscenze e di cultura.
L’intento rigorosamente storico, scientifico e culturale della nostra ricerca è stato tuttavia tradotto in una forma divulgativa e speriamo piacevole, allo scopo di raggiungere un più vasto numero di lettori e, se questo obiettivo sarà raggiunto, sarà per noi il miglior compenso per tanto impegno e tanta passione.
Gli Autori
(Roberto Chiti, José Pantieri, Paolo Popeschich)
Roma, marzo 1988