L’originalissimo Buster Keaton

L'originalissimo Buster Keaton
Centro Studi Cinematografici, Milano 1963

Parigi, agosto 1963.

Questo semplice abbozzo sulla figura e l’opera di Buster Keaton, non ha alcuna pretesa, se non quella di servire ad iniziare lo studio su uno dei più grandi e dei più complessi “maestri” del cinema comico.

Per troppo tempo l’opera di Keaton è stata sottovalutata, giudicata impropriamente e con superficialità. Soltanto oggi viene data la possibilità di rivedere e riesaminare i suoi film che finalmente appaiono anche agli occhi degli sprovveduti come l’espressione più valida e più efficace di una comicità, che è tipicamente cinematografica.

Indubbiamente la sua opera (periodo muto) è fra le più interessanti ed importanti della storia del cinema. Auguriamoci quindi che ci sia data la possibilità di vederla e rivederla incessantemente perché nell’interno di essa, sono certo, sono contenuti tutti i segreti della difficile arte comica cinematografica.

Potremmo quindi riprendere, con un maggior approfondimento, il nostro studio, che fino ad ora ci è costato particolari difficoltà.

Auguriamoci anche che l’opera di Keaton serva come esempio alle nuove generazioni, per distinguere gli autentici valori di un’arte in decadenza, sopraffatta da interessi di natura commerciale e politica, perché possa presto rinascere più vitale e meravigliosa, ridando al mondo quei momenti di spensierata felicità di cui abbiamo tanto bisogno.

José Pantieri
(dalla premessa del volume L’originalissimo Buster Keaton)

Trent’anni di lavoro

Roma, dicembre 1989.

Trent’anni di lavoro, di appassionate ricerche, di studi rigorosi. Trent’anni di gioie, di dolori e di speranze. Trent’anni di fatiche, di perdite di tempo e di denaro…
Quanti pensieri corrono nella mente, quanti esami, quanti bilanci. Risultato: migliaia di film, in gran parte unici al mondo; migliaia di fotografie, di documenti d’epoca; montagne di ricordi, di cimeli, di curiosità della storia del cinema e della cultura. Poi ancora, libri, ricerche e saggi, pubblicati e non, conferenze e manifestazioni un po’ ovunque e a tutti i livelli, proiezioni, mostre e mille altre iniziative. Schermaglie intellettuali e polemiche, stimolanti o provocanti, per tentare di cambiare, smuovere e rivitalizzare ciò che appariva stantio, ammuffito e morente (chi ha occhi per intendere e vedere non ha bisogno di grandi sforzi per capire…). Qualche cosa sembra essere cambiato, ma non tutto, purtroppo, ci sono ancora molte sacche di resistenza, di ostacoli, di opposizione… Non si vuole e non si può fare un bilancio di questi anni spesi per la cultura e per il cinema, ma si vuole riflettere un’istante. Valeva la pena fare tutto questo?

José Pantieri
(Dal programma della 8ª settimana internazionale del cinema muto, Roma 12/17 dicembre 1989)